Venerdì 2 febbraio 1945, alle ore 10:00, nella chiesa parrocchiale di San Benigno, sta per essere celebrata
la festa della Canderola.
Parecchi giovani sono radunati sul piazzale in attesa
che incominci la Messa.
Ad un certo punto arriva da Cuneo un autocarro, con
circa 36 fascisti, scortato da un motosidecar dotato di
mitragliatrice.
Il tenente Frezza, dopo aver sparato in aria alcuni colpi
di pistola, intima ai giovani di schierarsi contro il muro.
Intanto alcuni soldati entrano in chiesa, catturano altri
giovani e li portano fuori mentre ordinano a vecchi,
donne e bambini di rimanere in chiesa.
Una volta che tutti i giovani sono messi al muro,
il ten. Frezza ordina di aprire il fuoco con la
mitragliatrice.
Poi passa accanto ai corpi caduti per terra per sparare con la rivoltella il colpo di grazia.
Unico sopravvissuto Bartolomeo Garro che, pur colpito due volte, riesce a salvarsi.
In terra restano 13 cadaveri.
Probabile motivo di questa terribile rappresaglia è l’uccisione di un milite fascista, morto durante
un’incursione partigiana nel municipio di Tarantasca nella notte tra l’1 e il 2 febbraio 1945.
Nomi delle 13 vittime:
Bima Bartolomeo (di Giuseppe), nato a Fossano nel 1918, mezzadro
Bima Bartolomeo (di Luigi), nato a Cuneo nel 1922, coltivatore diretto
Costamagna Antonio, nato a Cuneo nel 1924, mezzadro
De Martino Giuseppe, nato a Maletto (Catania) nel 1921, bracciante agricolo
Isoardi Carlo (di Giovanni), nato a Vaulxen Velin (Francia) nel 1926, contadino
Isoardi Costanzo (di Pietro), nato a Cuneo nel 1920, contadino
Lacagnina Pasquale, nato a Caltanissetta nel 1920, bracciante agricolo
Lingua Camillo, nato a Cuneo nel 1922, bracciante agricolo, partigiano della 20° Brigata Giust. e Libertà
Mondino Matteo, nato a Fossano nel 1918, mezzadro
Piacquadio Francesco, nato a Colle Sannita (Benevento) nel 1918, bracciante agricolo
Revello Giacono, nato a Cuneo nel 1922, mezzadro
Sereno Angelo, nato a Cuneo nel 1923, coltivatore diretto.