Il 5 luglio, verso mezzogiorno, circa 300 soldati tedeschi, dopo aver sparato raffiche di mitra contro il paese
dalla riva sinistra del Tanaro, guadando il fiume in più punti (data la stagione il fiume è in secca) arrivano
nel concentrico.
Depredano bestiame, denaro, gioielli, viveri, poi, con i
lanciafiamme, incendiano indiscriminatamente un centinaio
di case.
Ancora prima di dare inizio a questa azione distruttiva, i
tedeschi uccidono due anziani: Giovanni Occelli e
Giovanni Taricco.
Nei pressi del cavalcavia ferroviario di Farigliano, arrestano
un giovane, il fossanese Sebastiano Vendrasco.
Lo torturano e, poi, lo esibiscono come trofeo di guerra
alla popolazione già terrorizzata dagli incendi, infine lo fucilano.
Intanto altri tedeschi appiccano il fuoco al vicino paese di
Piozzo. Anche qui lasciano una vittima: un giovane, identificato poi in Piero Bellino, fermato dai soldati:
al suo tentativo di fuga, viene falciato con una raffica di mitragliatrice.
Nessuno sa per quale motivo l’esercito invasore abbia compiuto una simile barbara azione.
(Il 3 luglio 1944 forze partigiane fanno saltare il ponte che collega Farigliano con Carrù, ma se è questa
la ragione della rappresaglia, perché prendersela con Piozzo?)