Cervere paga il suo tributo alla guerra con la morte di civili assassinati da tedeschi e muti.
Caterina e Giovanni Vernassa: il 23 novembre 1943
sei bambini di età compresa tra i 5 e i14 anni mentre
tornano a casa da scuola trovano un ordigno militare
inesploso per terra, senza sapere cosa sia, incuriositi
iniziano a giocarci. L’ ordigno esplode ferendo i sei
bambini due dei quali muoiono.
Domenico Ballario: passando per il posto di blocco presso la Cappella di San Rocco viene ucciso da un
gruppo di muti che vedendo una pistola spuntare da una sua tasca, vigliaccamente gli sparano alla spalla.
Carlo Rivoira: ha la sfortuna di incrociare per strada un gruppo di tedeschi che, senza alcun motivo
apparente, gli sparano colpendolo alla schiena.
Maria Bonavia : gestisce un negozio di chincaglierie nei pressi della sua
abitazione. Mentre si trova alla finestra di casa sua, il 3 settembre 1944,
viene colpita accidentalmente da alcuni colpi di mitragliatrice sparati da
un aereo a una camionetta tedesca.
Francesco Olivero: è figlio dei gestori di una delle panetterie
di Cervere. Viene fermato da alcuni muti che gli chiedono dove
possono procurarsi della farina. Lui è restio a rispondere.
I muti lo massacrano con il moschetto, poi, insieme ad alcune
altre persone catturate, viene trasportato a Madonna dell’ Olmo
dove tutti vengono fucilati.