2014: intervista a... La collina degli eventi Home La collina degli eventi “Il Miramonti” racconta... ...il Grand Hotel
I ricordi di … Abbiamo avuto la fortuna di incontrare alcune persone di Garessio che hanno vissuto in prima persona molti degli eventi legati al Miramonti. Riportiamo alcuni dei loro ricordi … Garessio, 23/11/2014, Casa dell’Amicizia Intervista a Ghiglia Renata sull’Hotel Miramonti Nel periodo di massimo splendore dell’ Hotel, anche Villa Maria, ormai nota a tutti come villa Randone viveva una delle sue stagioni più ricche di mondanità, con la presenza costante dei signori Randone e dei loro illustri ospiti. (lui, Vincenzo, era un generale dell’esercito, lei sign.ra Pavoni apparteneva a una ricca famiglia di industriali romani; pur abitando a Torino, trascorrevano tutta l’estate a Garessio con la loro numerosa famiglia, spesso tra figli, nipoti… superavano le venti persone). Mio padre era il “tuttofare” della villa: custode, giardiniere ecc…, per questo noi abitavamo nella dependance. Io allora ero poco più che una ragazzina, quindi non svolgevo mansioni particolari all’interno della villa. Tuttavia ricordo con piacere un’incombenza che regolarmente d’estate mi veniva affidata. La Signora Renata Randone amava moltissimo trascorrere il tempo con ospiti illustri, ma, essendo molto pigra e avendo problemi di deambulazione, difficilmente aveva voglia di uscire dalla villa. Per questo, quasi tutte le mattine mi mandava a chiamare e mi affidava l’incarico di recarmi all’Hotel col compito di invitare per il tè e la partita di brigde pomeridiana quello o quell’altro ospite importante. Ricordo ancora i nomi degli ospiti abituali tipo il commendator Frisone o il caricaturista Golia (Eugenio Colmo). Io, orgogliosa di quel compito, allora per me molto importante, correvo a casa a cambiarmi: per entrare nell’Hotel indossavo sempre “l’abito della domenica”. In mezzo a tutto quel lusso non potevo mica presentarmi col vestito di tutti i giorni! Il concierge ormai mi conosceva bene e mi faceva entrare sorridendo. E io, tutta fiera, me andavo per i saloni dell’Hotel alla ricerca degli ospiti a cui dovevo comunicare dell’invito. Era una mansione, la mia, anche redditizia: tutti gli invitati ricambiavano la mia incombenza con qualcosa, spesso monetine, (il commmendator Frisone, appena mi vedeva metteva una mano in tasca e tirava fuori 5 lire d’argento) altre volte prelibatezze da smangiucchiare … E’ stato davvero un bel periodo, quello!!! Un altro episodio divertente Ospiti dell’Hotel erano spesso personaggi importanti o famosi, ma quello che ricordo meglio è il “Negus” come avevamo soprannominato noi garessini il Ras etiope. Non eravamo abituati a vedere “tanta pompa magna” attorno a una persona, piuttosto piccolina e magrolina. Ricordo che un giorno eravamo tutti in strada perché si diceva che il Negus avrebbe fatto un giro in bicicletta: mezzo di trasporto che lui non aveva mai nè visto nè provato. Non è gentile ricordarlo, ma che ridere!!! Dopo tanti vani tentativi per restare in equilibrio, con uno stuolo di servi che lo aiutavano, ci ha rinunciato piuttosto stizzito, proclamando che quello era uno strumento “del diavolo”!
Intervista al sig. Sibilla Ennio Mi chiamo Ennio Sibilla e, fino a poco tempo fa ero “il taxista” di Garessio, professione che ho ereditato da mio padre Luigi. Si, perché fin dagli inizi del secolo (il ‘900) lui e il signor Rubba erano i vetturini della città. Anche lui, quindi, seppur indirettamente è stato protagonista delle vicissitudini del Miramonti come testimoniano queste foto d’epoca. Nella prima lui, radioso, trasporta i villeggianti dalla stazione ferroviaria al “Grand Hotel Miramonti”. Di certo meno entusiasta, ma ugualmente disponibile, come richiesto dalla sua attività, nella seconda foto lo si vede condurre, seguendo il medesimo tragitto, i soldati tedeschi dalla stazione all’ormai purtroppo campo PW 43.