“Il Miramonti” racconta... ...la battaglia La battaglia del Miramonti La collina degli eventi
Dai Diari di Guido Somano, del Magg. Enrico Martini “Mauri”, del Can. Candido Bava, di Don Emilio Ferraris, e dal racconto del sig. Chinea Mario: Da il “Taccuino alla macchia” del partigiano Guido Somano 26 febbraio (la data è posticipata di un giorno): la notte è buia e il ripido sentiero che porta a Val Casotto è ghiacciato. Camminiamo adagio e guardinghi, ma spesso qualcuno di noi scivola e trascina nella sua caduta i compagni che gli stanno innanzi … Il freddo è intenso. Tre squadre si sono mosse da Tagliante: ognuna di esse è composta di sette uomini ed è armata di un fucile mitragliatore …. Siamo diretti verso Garessio per attaccare i tedeschi. … Alla Colla di Garessio arriviamo stanchissimi e troviamo altri uomini. Breve sosta e via di nuovo. … Ogni squadra ha una propria direttrice di marcia. Ad un tratto, alla mia sinistra, il silenzio è rotto da un nutrito fuoco di fucileria e dal crepitio delle mitragliatrici. ... Bogliolo urla:”Scendere in fretta!”. … Garessio è ora sotto di noi. Un gruppo di tedeschi è sulla strada presso alcune case. In un attimo prendiamo posizione e Spada apre il fuoco col Breda. Colti di sorpresa i nemici non reagiscono … (ma) un attimo dopo dalle finestre sputano fuoco verso di noi. … (adesso) si spara anche sulla destra. Ad intervalli, sordi boati scuotono l’aria: si tratta di cannoni o di mortai. … Cerchiamo di scendere più in basso, ma i tedeschi … ci tengono qui inchiodati. Devono essere trascorse alcune ore anche se a noi pare essere qui da un’eternità. Ad un tratto, silenzio su tutto lo schieramento … i tedeschi devono aver ripiegato. Scendiamo obliquando verso destra. … (entriamo in paese). Le strade sono deserte, le case silenziose. … Andiamo ancora avanti e finalmente ecco Bogliolo. I tedeschi, dice, sono asserragliati nell’Hotel Miramonti e bisogna tenerli finché Ardù con i suoi uomini scenderà dall’altra parte. Le altre due squadre sono già in contatto con i nemici. … Avanziamo finché non vediamo il Miramonti. I tedeschi si difendono accanitamente. …. Il tempo passa, le munizioni cominciano a scarseggiare e Ardù non arriva. Quando non mi rimane più che un caricatore per il Breda, decido di unirmi a Bogliolo. … Ormai è finita: siamo tutti senza munizioni … bisogna ripiegare. Torniamo indietro strisciando …. Arrivati al coperto ci mettiamo a correre …. E cominciamo a salire. … I tedeschi si sono accorti della nostra fuga, sono usciti dal Miramonti e ci inseguono. Sparano. Viviamo attimi di disperazione: siamo stanchi, affamati, la salita è durissima e dobbiamo salire a sbalzi da un albero all’altro. Le pallottole fischiano, ci cercano. Quando finalmente sono fuori pericolo, mi trovo solo. La strada che porta alla Colla è sotto di me. Scendo e trovo Bogliolo e Fitz. Procediamo lentamente verso Cappello. … ormai è buio. Entriamo nella prima casa e troviamo altri ribelli. Ci sediamo per terra esausti e chiediamo di mangiare. Ci danno un bicchiere di latte e una mela. Dormiamo nelle stalle.” Dal “diario Mauri” 25 febbraio (è la notte sul 26). Nella notte una tremenda bufera di neve rende estremamente difficoltoso il movimento delle varie squadre che convergono alla Colla di Casotto. ..Il concentramento delle forze non avviene perciò alle ore sette. Sono affluiti 20 uomini del distaccamento Baraccone al comando del tenente Ardù; 20 uomini del distaccamento di tagliante al comando di Mario Bogliolo; 20 uomini del comando, i veterani di Val Maudagna, con Mauri; 20 uomini del distaccamento di Martinengo, col Comandante, sono già pronti sul posto …. . Benché sia ormai evidente che l’ora avanzata non consentirà più di effettuare un colpo di mano di sorpresa, Mauri decide ugualmente di condurre l’azione … Non desiste neppure quando apprende dagli informatori che le forze dell’avversario … ammontano ad oltre 400 uomini anziché 150 come era stato segnalato in un primo tempo. Sul posto Mauri dà le disposizioni per l’attacco … (che) avrà inizio alle ore 9:00. Nel frattempo i guastatori … tagliano le comunicazioni telegrafiche e telefoniche. Alle 9:00 precise Mauri … apre il fuoco contro il nemico … I tedeschi reagiscono immediatamente con un violento e serrato fuoco di mortai e pezzi di accompagnamento … Ma nello stesso tempo vengono investiti dal nutritissimo fuoco dei mitragliatori della colonna Bogliolo e dalle raffiche delle armi della Colonna Ardù. Il nemico … lascia numerosi morti sul terreno. … Due autocarri (tedeschi) carichi di munizioni saltano in aria, causando
numerose vittime tra i tedeschi. La battaglia prosegue violenta per l’intera giornata con scontri a corpo a corpo all’interno del paese. Il nemico ha perduto nella battaglia 75 morti e oltre 100 feriti… da parte nostra 4 morti e 11 feriti.” Dal diario del Parroco Don Emilio Ferraris 25 febbraio “Da pochi giorni Garessio è stata occupata dai tedeschi. Nelle prime ore del 26 mattino, Mario dal Baraccone, Bogliolo da Tagliante e Lulli dalla Correria, partono con tre squadre, e all’alba attaccano l’avversario con fuoco nutritissimo di armi automatiche; il capitano Martinengo appoggia l’azione con la sua forte squadra di partigiani. I tedeschi ripiegano e si asserragliano all’ Hotel Miramonti portando via un morto e feriti, ma a mezzo autocarri arrivano loro rinforzi da Ceva; i patrioti continuano a combattere finchè, soprafatti dal numero, rientrano ai loro distaccamenti con due morti, Sabatini e Giorgio Carrara, e tre feriti.”
Dal diario del Can. Don Candido Bava 25 febbraio: scontro tra soldati tedeschi e partigiani. “Giunge a Garessio un reparto di truppe tedesche e repubblicane e prendono possesso del Miramonti. I partigiani da Casotto, ove risiede il loro Comando, il mattino seguente discendono nella Valle. Verso le 9:00 del mattino inizia il combattimento nei pressi dello stabilimento Ledoga. La battaglia continua ininterrotta per tutta la giornata. Nel pomeriggio reparti di partigiani … risalgono in ritirata giungendo sul piazzale del Santuario. La popolazione spaventata abbandona le case fuggendo verso la montagna. I fuggitivi sono scoperti e fatti segno di ripetuti tiri di cannone da parte dei tedeschi trincerati nel Miramonti. … verso sera, cessato il fuoco, si sparge la voce che i tedeschi si sono arresi. Alcuni uomini, spinti da curiosità, discendono verso Garessio. Giunti a Borgoratto sono circondati dai soldati tedeschi e condotti al Miramonti. Dopo essere stati perquisiti e messi al muro, vengono condotti all’Albergo Torino ove risiede il comando tedesco. Qui, accertata la loro qualità di liberi cittadini, su intercessione di un interprete italiano (il sig. Meluccio Damonte di Alassio, interprete dei tedeschi), vengono rilasciati in libertà. … Nel pomeriggio della domenica le truppe tedesche e repubblichine si allontanano da Garessio. … I partigiani lasciarono cinque morti.” Dal racconto del sig. Chinea Mario, guardiano del Miramonti (rinchiuso nell’albergo con i tedeschi): “I primi partigiani sono ormai a ridosso del Miramonti e lanciano persino bombe a mano nel cortile e contro l’albergo. Ogni tedesco che si affaccia alle finestre viene fatto segno a precisi colpi. Anche ai tedeschi scarseggiano ormai le munizioni, dopo lo spreco delle prime ore del pomeriggio e già verso le 15:30, tardando anche i rinforzi, si guardano con una certa perplessità. Non sono tutti tedeschi quei soldati, ma hanno con sé dei russi e dei polacchi catturati sul fronte e che non sono molto contenti di una situazione del genere.. Pare, anzi, che pensino di arrendersi … Il comandante mi ha chiesto una prima volta se gli avrei dato la mia tuta da lavoro per tentare, poi, un’eventuale fuga ed una seconda volta si informa se ci sono nelle soffitte o nelle cantine posti dove nascondersi. Pare che i partigiani da un momento all’altro debbano chiedere la loro resa. Per le camere dell’albergo ci sono almeno 12 feriti … 5 sono i morti. … Alla sera, dopo il combattimento, i tedeschi raccolsero nei depositi delle tavole, ne fecero delle casse e li seppellirono tutti nel terreno a fianco dell’albergo, detto il “Belvedere Martini.” Epilogo della battaglia I tedeschi non riescono a capacitarsi dell’ accerchiamento ad opera delle forze partigiane e sparano senza interruzione dal piazzale dell’albergo con cannoncini e mortai e dalle finestre con le armi automatiche. Ovunque vedano muoversi qualcuno, partigiani o civili, fanno fuoco , uccidendo o ferendo alcuni borghesi. Intanto verso le 15:00 giunge la notizia che da Ceva e da Albenga (dove una macchina tedesca, riuscita a sfuggire all’accerchiamento, si era diretta in cerca di aiuto) stanno per arrivare rinforzi tedeschi e fascisti. Proprio per questo motivo, ma anche perché incominciano a scarseggiare le munizioni nel tardo pomeriggio Mauri dà l’ordine di cessare il fuoco e di ripiegare. Si sparge la voce che i nazifascisti che sono in arrivo da Mondovì e da Ceva stiano bloccando lo sbocco delle valli, mentre truppe autocarrate da Ceva stanno proseguendo su Garessio. Tutte le squadre partigiane si ritrovano a tarda sera o nella notte a Cappello.
Home La collina degli eventi