Legate al territorio omonimo, hanno la loro origine in una valle alpina, la Maudagna (posta tra la val
Ellero in cui sbocca e la val Corsaglia).
Sin dall’inizio assumono nette caratteristiche militari:
“….siamo apolitici, un vero esercito democratico senza
preferenza di parte… “ . Il loro comandante è, infatti,
sin dall’inizio, un ufficiale dello Stato Maggiore del
Regio Esercito, con, alle spalle l’esperienza della guerra
in Africa: Enrico Martini (Mauri).
La prima banda in val Maudagna ha il comando al
Bergamino; si sposta poi temporaneamente al rifugio
del Prel, sopra Frabosa, e qui, successivamente, si
spinge in val Casotto .
Intanto Ignazio Vian, coi reduci di Boves, si insedia in val Corsaglia (controllando anche la val Maudagna),
mentre F. Ravinale (dalla valle Stura cui era andato
dopo il primo incendio di Boves) si stabilisce in valle
Ellero insieme a Nardo Dunchi.
Così nel settore Monregalese le valli Pesio (P. Cosa),
Ellero, Maudagna, Corsaglia, Casotto, Mongia e Tanaro
(Mauri) costituiscono tutto un sistema di valli partigiane
collegate.
Il rastrellamento tedesco, che infuria nelle valli dall’Ellero
al Tanaro, dal 13 al 17 marzo del 1944, distrugge tutto
il lavoro di lunghi mesi di preparazione.
Le Langhe poi diventano il terreno su cui rinascono le
formazioni autonome che da esse prendono il nome. Dall’aprile 1944 i superstiti di val Casotto, impiantati
nelle Langhe, riprendono le fila dell’organizzazione ed in breve riescono a coprire tutto il territorio
nell’intero arco del Tanaro da Ceva ad Asti.
Il dominio del territorio permette, nell’ottobre del 1944, di fare di Alba, per 23 giorni, una repubblica libera.
La liberazione trova le formazioni insediate, oltre che nelle intere Langhe, anche e nuovamente nelle valli
Casotto, Mongia e Tanaro (IV Div. Alpi) da cui erano state cacciate nel marzo 1943.