1970: incontro con gli ex-internati La collina degli eventi Home La collina degli eventi “Il Miramonti” racconta... ...il campo PW43
Ritorno a Garessio Per l’autunno 1970, in occasione della festa per il Centenario del conferimento del titolo di Città a Garessio, l’allora Sindaco Renzo Amedeo e il Consiglio Comunale organizzano un evento davvero molto particolare: l’incontro italo-jugoslavo. Il 6 settembre 1970, infatti, la città di Garessio accoglie gli ufficiali ex prigionieri del Miramonti, che arrivano, ormai, dalle più disparte parti dell’Europa. La lettura degli Atti relativi a questo storico incontro è commovente. Si riportano stralci di alcuni interventi. Prof. Muharem Paripovic “ … questo incontro non è un avvenimento formale per ricordare il giorno della nostra fuga dal campo oppure le nostre venture o sventure, bensì l’incontro di vecchi amici italiani ed ex prigionieri di guerra slavi. … In quei giorni lontani …il cuore generoso di italiani di questa città offrì la più bella manifestazione che il cuore umano possa provare, accogliendo con le braccia aperte ed affetto familiare noi ex prigionieri … Non ci sono parole capaci di esprimere in modo adeguato i nostri sentimenti. Appunto per questo l’amicizia creatasi in quei tempi è profonda e come tale rimarrà e ci auguriamo che le generazioni che vengono sapranno coltivarla, assumendo questo come il sacro dovere di difenderla e svilupparla, così come è pure il nostro dovere. Alla città amica vadano i nostri auguri per un avvenire prospero e lieto.” Dr Alexandar Tamindzic – Zurigo “Sono passati 27 anni dal giorno in cui noi, ex-prigionieri di guerra, abbiamo lasciato questo edificio e … ci siamo sparsi in tutto il mondo. …. Questo invito ci ha fatto pensare! Come mai si possono invitare per la festa di una città degli ex-prigionieri? E’ vero che in questo invito c’è qualcosa di insolito e strano. Credo che un caso uguale sia in generale raro e, può darsi, unico negli annali dei campi dei prigionieri di guerra e soprattutto di questa seconda guerra mondiale, la quale, in comparazione a tutte le guerre precedenti, respirava d’odio e di desiderio di distruzione senza pietà. Perciò sono convinto che Garessio sia l’unica Città del mondo, la quale possa vantarsi che i suoi ex prigionieri di guerra l’abbiano sempre conservata nei loro cuori e portata come un bel ricordo. … La miglior prova è che gli ex prigionieri sono venuti seguendo questi inviti, da diversi punti del mondo, dalla Jugoslavia, dalla Svizzera e persino dal Canadà. … 27 anni fa Garessio e i suoi abitanti hanno fatto di noi ex prigionieri, i loro debitori e hanno fatto anche un bel passo in avanti nell’avvicinamento fraterno dei popoli. …. Grazie, cari amici!” Avv. Svetoraz Maksimovic “Rievoco l’ottobre 1942. .. Fui trasportato (qui) dal campo di concentramento tedesco di Norimberga, per scambio di prigionieri. Ci trovavamo in misere condizioni fisiche e non eravamo in grado di camminare. Appena arrivato fui colpito dallo sguardo delle vostre donne e dei vostri uomini; leggevo nei loro occhi l’espressione di compassione e di amore. … Cercavano di aiutarci e le guardie, …, chiudevano gli occhi … Non eravamo in grado di camminare e loro ci lasciavano sedere e riposare. … Mi ricordo in particolare di quando andavamo a fare la passeggiata: il Comandante del Campo raccoglieva le castagne intorno e le offriva ai prigionieri. Questo era il simbolo dell ‘amore e della gentilezza d’animo che caratterizzava tutto il popolo italiano …. Perdonatemi se non sono un bravo oratore, … ma queste parole mi sono venute direttamente dal cuore!”