Nessun referendum
Non è accettabile l’idea che il Gen. Gandin proponga un referendum tra le truppe perché:
1) Gandin è nelle condizioni di interpellare solo una minoranza di soldati ,appartenenti
soprattutto all’Artiglieria, e ribadisce i suoi forti dubbi sulle capacità di resistenza della
Fanteria agli attacchi degli stukas che (come avviene) non si faranno attendere.
La fanteria infatti è male armata ed equipaggiata ed i suoi Ufficiali Superiori, (genGherzi,
col. Ricci, ten.col. Cessari) rendendosi conto di ciò, in sede di consiglio di guerra si
dichiarano favorevoli alla cessione delle artiglierie e delle armi pesanti ai tedeschi.
2) Inoltre è da escludere che il parere di una parte dei soldati possa influire sulla decisione
del Gen. Gandin che, essendo un militare ligio all’ordine del comando supremo di resistere
( Tavola N. 1029/CS. “…Comunicate at Generale Gandin che deve resistere con le armi at
intimazione tedesca di disarmo at Cefalonia…” E ancora un ulteriore messaggio, il 1027/CS
ribadisce “…Truppe tedesche devono essere considerate nemiche”.) non può non
obbedire, pur convinto che “Se perdiamo, ci fucileranno tutti”.