Referendum
L’annuncio improvviso dell’armistizio
dell’8 settembre crea incertezza,
perplessità, disorientamento.
Gli ordini che arrivano sull’ Isola
sono contradditori:
N° 02/25006…." italiani non, dico non
volgeranno armi contro di loro
(tedeschi), non faranno causa comune
con i ribelli né con le truppe
angloamericane…"
N° 02/25026: "truppe italiane non
oppongano resistenza alcuna ad azioni
Angloamericane….Siano lasciate ai reparti tedeschi le armi collettive… siano portate al
seguito le armi individuali".
I nazisti tramite il colonnello Barge chiedono la cessione di tutte le armi.
Cresce l’agitazione tra i reparti, il Gen. Gandin e gli alti comandi propendono per la
cessione delle armi in modo onorevole, mentre la truppa è orientata a non cederle anche
a costo della vita.
Nei giorni 12 e 13 settembre si verificano azioni di forza tra italiani e tedeschi, mentre
arriva un ulteriore comunicato , il N°1029/CS “..comunicare at Gen. Gandin che deve
resistere con le armi at intimazione tedesca…”
Il Gen. Gandin dispone, allora , verso le ore 24 del 13 settembre, che ogni comandante di
reparto inviti le truppe a esprimere il proprio parere su tre opzioni possibili: con i tedeschi,
contro i tedeschi, cessione delle armi.
I soldati esprimono in modo unanime la volontà di combattere i nazisti e, già nella notte
stessa, si decidono le prime disposizioni per affrontare lo scontro.