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DENTRO LE PAROLE
Con i termini Olocausto e Shoah si vuole indicare lo
sterminio degli ebrei d’Europa, durante la seconda guerra
mondiale.
Il termine Olocausto, nella lingua greca, traduce il
sacrificio ebraico ‘olah, ossia innalzamento.
L’ olocausto si riferiva ad un animale che una volta ucciso,
veniva bruciato sopra un altare, affinché il fumo giungesse
“gradito al Signore”
Diverso è il termine Shoah che veicola, nel lessico
biblico,un significato legato all’idea di tempesta distruttiva,
calamità con il senso di una terribile sciagura improvvisa e
inaspettata.
Gli ebrei non accettano l’uso del termine Olocausto per
definire lo sterminio, perché il termine di per sé ha un
significato religioso positivo, preferiscono usare Shoah che
indica qualcosa di negativo che si abbatte come una
tempesta, un uragano
QUANTI I RESPONSABILI?
“Chi non poteva non sapere” è il leitmotiv che conduce
tutta la lezione.
Partendo dalle innegabili responsabilità delle SS e del
regime nazista nei confronti della shoah, ma anche dell’
assassinio di migliaia di internati non ebrei, la lezione ha
come obiettivo quello di invitare gli studenti a riflettere sul
fatto che probabilmente questa terribile tragedia si
sarebbe potuta fermare molto prima, riducendone in tal
modo l’entità.
Avvalendosi di testimonianze e di documentazione, infatti,
si evidenzia come tutto quanto succedeva nei campi di
sterminio fosse a conoscenza non solo dei tedeschi, ma
anche di molte organizzazioni internazionali e degli Alleati
stessi.
Gli approfondimenti sono pensati come utile corollario alla
lezione:
Processo di Norimberga e Negazionismo: le opposte
reazioni alla shoah
Eugenetica Nazista -Aktion T4- progetto Lebersborn: il
“purtroppo” logico legame con la shoah e “l’igiene razziale”
imposta dalla Germania di Hitler.
L’ olocausto è il tentativo di
eliminare le razze cosiddette
“inferiori”
l’ Aktion T4 quello di sopprimere
“le vite indegne di essere vissute”,
il progetto Lebensborn
rappresenta il piano di creare una
“super razza”
hanno partecipato alla lezione
le classi Vª A Mec. e Vª B Lssa
- Gli alunni della Vª A Mec: Baricalla Lorenzo,
Bongioanni Michele, Chiappetta Jacopo,
Costamagna Giorgio, Di Salvio Marco, Fea
Simone, Galfione Carlo, Manassero
Francesco, Picco Tommaso.
- Gli alunni della Vª B Lssa: Bernardi Lisa,
Giobbio Anna, Picco Marco, Primatesta Elena,
Reineri Marco, Viglietta Thomas.
hanno collaborato alla traduzione
per la versione Inglese
Un ringraziamento particolare
alla Prof.ssa Angela Fruttero e alla
Dott.sa Alessandra Vatasso per la
supervisione delle traduzioni nella
versione Inglese
- LEZIONE IDEATA DALLE PROF.SSE BLANGINO
VILMA E MIRELLA VATASSO
CON LA COLLABORAZIONE DI RUSSO BALDO
GLI STUDENTI INCONTRANO LA
SHOAH
Alba di Tenebra
La drammatica caccia all’ebreo del 16 ottobre 1943,
nel ghetto di Roma.
Siamo a Roma, in un tempo che ha precise coordinate, il 16
ottobre 1943, la capitale è occupata dai nazisti. E’ un sabato,
giorno festivo per gli ebrei. All’alba, alle 5,15 del mattino, cento
soldati tedeschi armati di mitra circondano il quartiere ebraico
e rastrellano 1024 persone, tra cui duecento bambini.
Due giorni dopo, gli ebrei rinchiusi in diciotto vagoni piombati,
vengono fatti partire dalla stazione Tiburtina diretti ad Auschwitz.
Il cortometraggio è risultato vincitore della fase regionale del
concorso nazionale “I giovani incontrano la Shoah”
anno scolastico 2013/2014
Linea di confine
Dalla Francia di Vichy, attraverso le Alpi, un gruppo di ebrei si
rifugiò in Val Gesso.
Dalla “résidence forcée” di S. Martin Vesubie, nella Francia di
Vichy, attraverso le Alpi, la notte tra l’otto e il 9 settembre 1943,
mille, milleduecento ebrei tedeschi, polacchi, francesi, olandesi
seguendo gli itinerari dei soldati italiani della IV armata, si
rifugiano in Val Gesso (CN), presso Borgo San Dalmazzo,
Entracque e Valdieri. Qui, grazie al coraggio e all’umanità degli
abitanti, trovano brevi momenti di accoglienza e solidarietà,
prima della deportazione ad Auschwitz.
Il cortometraggio, nell’ambito del Concorso Nazionale “I giovani
incontrano la Shoah”, è stato premiato con menzione speciale,
dal Presidente della Repubblica in Quirinale, durante la
celebrazione della Giornata della Memoria, 27 gennaio 2013.
La visione dei due cortometraggi invita gli studenti
a riflettere su quanti potessero sapere dell’ esistenza
dei lager e di quanto succedesse al loro interno.
CHI NON POTEVA NON SAPERE?
20 novembre 1945: si apre a Norimberga il Processo
contro i crimini nazisti…
IL PROCESSO DI NORIMBERGA
… eppure c’è chi nega la Shoah!
IL NEGAZIONISMO
I presupposti dell’ eugenetica nella Germania di Hitler
L’ EUGENETICA
uPiano per l’ eliminazione dei disabili
IL PROGRAMMA AKTION T4
Programma per la creazione di una “razza pura”
IL PROGETTO LEBENSBORN
A cura della prof.ssa Vatasso Mirella
La prima apparizione del termine “ebreo” risale agli
archivi egizi
La parola semitica “ever” da cui deriva la parola “ebreo”
significa “colui che attraversa” o “colui che passa”. Secondo
alcuni, dietro questa denominazione si potrebbe celare il
significato di “nomadi”, secondo altri deriverebbe dall’
espressione “ever a Jarden”, “al di là del Giordano”.
Per la legislazione rabbinica è ebreo chi nasce da madre
ebrea, ma l’ identità ebraica può includere caratteristiche
etniche, culturali, religiose… difficile, dunque , tracciare
una netta distinzione tra Ebraismo, Cultura Ebraica,
Identità ebraica.
CHI SONO, DUNQUE, GLI EBREI?
Una religione?
• la vita quotidiana è certo scandita da pratiche religiose,
ma anche chi, nel corso degli anni, si fosse allontanato
da queste resta ugualmente ebreo.
Una cultura?
• certo gli ebrei
condividono lo
studio della Bibbia,
ma la Bibbia
è il libro più letto
al mondo, e la
lettura è ed è stata
condivisa da altre civiltà.
Un popolo?
• sono, certo, un popolo restato idealmente unito dalla
comune fede, dalle comuni pratiche religiose, ma sparso
in gruppi più o meno esigui in ogni parte del mondo.
Nello stesso Stato di Israele, costituitosi nel 1948, la
popolazione israeliana è composta da cittadini di tutte
le religioni, compresi musulmani e cristiani.
Una razza?
• premesso che il concetto di razza è di difficile e
controversa applicazione all’ interno della specie umana,
gli ebrei presentano caratteristiche somatiche così
diverse, che è impossibile inquadrarli in qualche modo.
Esistono gli YEMENITI, dalla pelle scura e capelli ondulati,
i FALASCIA’ etiopi, i KAIFENG dalla pelle gialla e occhi a
mandorla, i SEFARDITI originari della Spagna e gli
ASCHENAZITI orinari della Germania.
Pertanto alla domanda “chi sono gli ebrei” ciò che si coglie
non è una risposta omogenea, ma una varietà di proposte
spesso contrastanti, tuttavia indicatrici di una varietà
vissuta come ricchezza anzichè come ostacolo. Il ritorno
di una parte di ebrei nello Stato di Israele, dopo il 1948,
unitamente al pensiero laico del così detto “Illuminismo
ebraico” ha favorito una serie di ripensamenti sull’ identità
dell’ ebreo in cui tutt’ oggi si riconoscono.
L’ ebraismo ortodosso o conservatore di cui fan parte: gli
ULTRAORTODOSSI e i MODERNI ORTODOSSI.
Gli ULTRAORTODOSSI o HAREDIM si sentono i veri
depositari della purezza religiosa, hanno negoziato con lo
Stato di Israele un sistema di istruzione privato, e hanno
ottenuto l’ esenzione del servizio militare. La Israele laica li
sente come un peso o minaccia, poiché gli HAREDIM
(coloro che tremano davanti alla parola di Dio) vivono in un
quartiere separato dal resto della comunità, rifiutano ogni
modernità e qualsiasi coinvolgimento e cooperazione con
le istituzioni.
I MODERNI ORTODOSSI costituiscono un movimento che
promuove una sintesi tra la legge ebraica e il mondo
moderno, determinando rapporti di collaborazione e di
relazione con lo Stato di Israele. L’ ortodossia moderna
assegna un ruolo centrale al “popolo di Israele” in cui
evidenzia una forza religiosa e politica. L’ ebraismo
riformato o liberale è una forma moderna di ebraismo
che coniuga tradizione e innovazione. Tra i principi
fondamentali l’ uguaglianza assoluta delle donne in tutti i
settori della vita ebraica, e l’ accettazione dell’
omosessualità.
L’ EBRAISMO SIONISTA è un movimento politico-religioso,
sviluppatosi a risposta dell’ antisemitismo europeo,
finalizzato a ricostruire, in Palestina, uno Stato che offrisse
agli ebrei dispersi nel mondo una patria comune.
Il 15 maggio 1948 la proclamazione dello Stato di Israele
sottolinea il successo del movimento. La stella di David è il
simbolo del Sionismo, il termine deriva da Sion, nome
biblico del colle dove si ergeva il tempio di Gerusalemme.
Alcuni dati statistici
Si calcola che, oggi, gli ebrei sparsi nel mondo siano circa
13 milioni, di cui 4.500.000 nello Stato di Israele, 5.500.000
negli Stati Uniti, 2.000.000 in Europa e in Sud Africa
Momenti catturati, in Israele, dalla prof.ssa Vatasso Mirella
Gordon J. Horwitz: “All’ ombra della morte”
- Edizione: Marsilio storia, 2004
“Il campo di sterminio di Mathausen: 57555”
- Associazione Roberto Camerani
“Sterminio e affari: la grande industria tedesca e lo
sfruttamento dei lager”. - www.senzasoste.it
“I lager e l’industria tedesca” a cura del prof.
Francesco Maria Feltri in Percorsi di
cittadinanza. Emilia Romagna
“I sommersi e i salvati”: Primo Levi
- Edizioni: Einaudi
“Progetto T4: lo sterminio dei disabili”,
a cura di Michele Pacciano
“I Nazisti e l’ Aktion T4: il programma di eutanasia
per l’ eliminazione dei disabili e dei malati
incurabili”, di Giorgio Giannini
Valentina Pisanty: “Abusi di memoria. Negare,
banalizzare, sacralizzare la Shoah”.
- Edizioni: Bruno Mondadori nel 2012
K. Ericsson e S. Simonsen: "I Figli di Hitler”
Heidenreich Gisela: “In nome della razza ariana”.
- Boroli Editore
La fotografia dell’ Home page rappresenta un
gruppo di ebrei che esce dal ghetto di Varsavia
(insurrezione del 1943) ed è tratta dal
“Rapporto Stroop”