L'idea di implementare una politica di «igiene razziale»
rappresenta un elemento centrale dell'ideologia hitleriana
fin dagli esordi. Hitler prova per tutta la vita una violenta
repulsione per l' handicap mentale e la deformità fisica,
attratto com'é dai canoni di bellezza e purezza che gli
derivavano dal suo reputarsi "artista" e dal dibattito in
corso in Germania ad opera del movimento eugenetico.
Come esempio basta ricordare alcune delle metafore più
utilizzate da Hitler per paragonare coloro che ha
intenzione di eliminare dalla «comunità razziale» tedesca:
gli ebrei sono come un virus che deve essere curato
oppure come un cancro che deve essere asportato. I
disabili sono un «elemento estraneo» al corpus razziale
germanico.
« Chi non è sano e degno di corpo e di spirito, non ha
diritto di perpetuare le sue sofferenze nel corpo del suo
bambino. Qui, lo Stato nazionale deve fornire un enorme
lavoro educativo, che un giorno apparirà quale un'opera
grandiosa, più grandiosa delle più vittoriose guerre della
nostra epoca borghese. »